PUGLIA
Province - Regione formata da 5 province: Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto
Capoluogo - Bari
Superficie - kmq 19347
Parchi Nazionali - Parco Nazionale del Gargano (1991)
Le origini del nome:
Tradizioni
Costumi tipici
Miti e leggende in Puglia: magia
e mistero in terra Jonica.
Ma se amate l’ignoto, il mistero, di sicuro non vi sfuggiranno le storie di spiriti e fantasmi. Quanti di voi hanno sentito parlare di "munachicchi", spiritelli dispettosi dal berretto rosso, che disturbavano il sonno dei contadini e capaci addirittura di intrecciare le criniere dei cavalli con nodi inestricabili? Bene, da queste parti, troverete qualcuno che giurerà di esser stato visitato da un monachicchio e magari vi racconterà la storia di un lontano parente, forse nemmeno esistito, arricchitosi in seguito alla scoperta di un tesoro. Secondo la leggenda infatti, lo spiritello sarebbe custode di tesori sotterrati e ne rivelerebbe l’esistenza solamente a chi riesce a rubargli il berretto rosso.
Non sappiamo se si tratta dell’ennesima scheggia di paganesimo scampata alla modernità o di una di quelle storie narrate davanti al fuoco, ma visitare questi luoghi per "annegare" la mente in questi racconti (magari accompagnati da un buon bicchiere di vino rosso), ne vale davvero la pena.
Ingredienti per 2 persone
2 orate
500 ml vino bianco secco
50 g di uva sultanina
2 patate
prezzemolo
2 foglie di alloro
1 spicchio d’aglio
1 cipolla rossa
olio, sale e pepe q.b.
PROCEDIMENTO
Pulite le orate: evisceratele, squamatele e sciacquatele sotto l’acqua corrente.
Sistematela in un contenitore coprendole con un litro di vino bianco secco, l’uva sultanina, il prezzemolo, l’alloro, 1 spicchio d’aglio tritato, mezza cipolla affettata, l’olio, sale e pepe quanto basta.
Lasciate riposare l’orata nella marinatura per un’ora. Trascorso quel tempo, scolate metà del liquido della marinata ed eliminatelo. Sul fondo di una pirofila aggiungete le fettine di una patata pelata (se volete anche un po’ di pecorino grattugiato). Disponete le orate e copritele con le fette dell’altra patata. Aggiungete ancora un po’ di prezzemolo tritato, sale, pepe e un giro d’olio.
Cuocete in forno già caldo a 200° per circa 20-30 minuti (a seconda della grandezza delle orate).
SFOGLIATELLE DI
NATALE
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVzPh9HA_bjWNRez6bbf6Mz4dyFMefoHL6em6XurGQdXT7XhKzvvPMT65w15VfX8hCovPNn61Hy7lqQhWN6OKAV0pLuMNmZ36UIrHDVat7KlerEm-tkDkebklOm4EWOZlkEcsEHb_XFfaE/s1600/Immagine6.png)
Dita di Apostoli: tipico dolce di Carnevale
Dove si trova?
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Come e’ fatta?
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Province - Regione formata da 5 province: Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto
Capoluogo - Bari
Superficie - kmq 19347
Parchi Nazionali - Parco Nazionale del Gargano (1991)
Le origini del nome:
Nell’antichità
alcuni popoli che popolavano queste terre venivano chiamati Apuli, da cui prese
il nome la zona Apulia. Successivamente cambiarono in Puglia. Nel periodo
romano l’ordinamento augusteo dette il nome a queste terre con Apulia et Calabria,
perché a quel tempo la Penisola Salentina era ancora denominata Calabria.
La Puglia è stata
da sempre terra di approdo, di scambio e di comunicazione di popoli diversi,
sulle coste e nell’entroterra usanze e costumi, gusto artistico e religiosità
si sono conservati e tramandati nel tempo, ogni volta assorbendo nuovi aspetti
mutuati dalla cultura dei popoli che passavano nel territorio: greci e romani,
bizantini e veneziani, spagnoli e francesi, persino saraceni e turchi, ognuno
lasciava qualche tratto della sua cultura e delle sue usanze che sovente veniva
assorbito e diventava parte del patrimonio culturale locale.
Le fiabe, le
novelle, le leggende hanno come caratteristica comune l’amore per l’avventura,
lo spirito burlesco e una spigliata fantasia. Alcune trattano di miracoli
operati dalla Madonna e dai Santi, altre hanno per protagonisti maghi o
diavoli, o sono racconti di gesta e di avventure, di viaggi fantastici e di
imprese cavalleresche. Non dimentichiamo infatti che la Puglia rappresentava il
passaggio obbligato dei crociati verso la Terra Santa.
In moltissime delle manifestazioni è presente, vivo e pregnante, il motivo della profonda religiosità dell’animo pugliese.
In moltissime delle manifestazioni è presente, vivo e pregnante, il motivo della profonda religiosità dell’animo pugliese.
A processioni, feste di patroni, sagre paesane si
accompagnano luminarie e concerti bandistici: la Puglia vanta un’antichissima
tradizione nel campo delle bande
musicali, come quelle celebri di Acquaviva delle Fonti e Francavilla
Fontana.
Non mancano pellegrinaggi, processioni a mare e riti che affondano le loro radici nel paganesimo e nella magia, tipici del resto della cultura contadina.
Non mancano pellegrinaggi, processioni a mare e riti che affondano le loro radici nel paganesimo e nella magia, tipici del resto della cultura contadina.
In particolare si
ricordano:
- La devozione ai santi in
Puglia le tradizioni religiose sono fortemente sentite, e
ancora oggi in molti paesi la celebrazione della Settimana santa
di Pasqua, o le processioni dedicate al santo patrono sono un momento
di festa e di partecipazione collettiva dei cittadini molto sentita, in
cui si mischiano devozione e festa popolare. In particolare la Settimana santa di Taranto: si tratta dei riti che si svolgono
durante la settimana di Pasqua, a partire dalla Domenica delle Palme e
sono un retaggio della dominazione spagnola nell’Italia meridionale.
Durante tutta la settimana si susseguono riti, pellegrinaggi e processioni
davvero suggestivi.
Da ricordare anche i “Misteri” una processione molto suggestiva di fedeli incappucciati che avviene in molti paesi il giovedì santo.
- “la festa di San Nicola”: dal 7 al
10 Maggio di ogni anno Bari è teatro di cortei, fiaccole, sbandierate,
processioni a mare, per ricordare l’impresa dei marinai che, nel 1087,
trafugarono le ossa del Santo a Mira assediata dagli infedeli e le
portarono in salvo nella loro città, dove tuttora sono custodite nella
Basilica.
- Carnevale di Putignano: Si tratta del carnevale più famoso della Puglia nonché uno dei più antichi del mondo. Inizia il 26 dicembre con la cerimonia dell scambio del cero e si conclude il martedì grasso con il “funerale” del Carnevale, rappresentato allegoricamente con un maiale. La maschera tipica è Farinella, nome ti un piatto tipico locale, la farina di legumi.
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- La Taranta è il nome più informale della pizzica, la popolare
danza del Salento che affondano le loro radici in antiche feste ed usanze
pagane, rimaste inalterate e conservate nella loro originale forma fino ai
giorni nostri. Nata allo scopo di esorcizzare le donne tarantate e
guarirle dal loro male, oggi è divenuta un incredibile momento di
aggregazione, in cui persone di ogni generazione scendono in piazza e
ballano. In estate, poi, ha luogo il festival di musica popolare
salentina, la Notte della
Taranta, che prevede 15 concerti nella provincia di Lecce per
raggiungere il suo clou a fine agosto con il concerto finale di
Melpignano; la danza delle
tarantate che si svolge tutti gli anni il 29 Giugno, presso il
Santuario di S. Paolo a Galatina, la Notte di San Rocco dove si
assiste alle sfrenate danze della
pizzica ed alla altrettanto antica e tradizionale “danza delle spade” a Torre Paduli.
- Le fanove della Puglia, alte decine di
metri, richiamano ogni anno migliaia di turisti. Intorno ad ogni
fanova si improvvisano musiche e danze popolari, mentre i castellanesi
offrono a chiunque si unisca a loro per festeggiare, tipiche golosità
contadine: ceci e fave abbrustolite, taralli, frittelle, vino, bruschette
e friselle condite con olio rigorosamente extravergine d'oliva e
"pomodori appesi".
La sera dell’ 11 Gennaio 2014 e per tutta la notte, numerosi falò arderanno negli angoli del centro storico di Castellana Grotte, in provincia di Bari, per ricordare il miracolo avvenuto nella stessa sera del 1961, quando la peste bubbonica abbandonò l'abitato. Si narra che la Madonna della Vetrana avesse liberato il paese dalla peste, mentre due sacerdoti pregavano incessantemente. Per evitare l’incedere del contagio, si dette fuoco a tutto ciò che era stato in contatto con il morbo.
- A ferragosto la processione
della Madonna dell’Altomare ad Otranto e quella della Madonna
di Santa Maria di Leuca, che si conclude con una festa di fuochi
d’artificio sul mare.
- Le tavole di san Giuseppe sono grandi tavolate imbandite il 19 marzo in onore di San Giuseppe. L'usanza è attestata in Salento. Queste tavole sono realizzate con diverse pietanze
che vanno dai lampascioni alle "rape", dai "vermiceddhri"
(tipo di pasta con cavoli) al pesce fritto, dalle pittule alla zeppola, dal pane a forma di grossa ciambella ai finocchi e alle
arance. Il tutto viene consumato a mezzogiorno del 19 marzo dai cosiddetti
"santi" impersonati da amici o parenti delle famiglie che vanno
da un numero minimo di tre (San Giuseppe, Gesù Bambino e la Madonna)
a un numero massimo di tredici, sempre comunque di numero dispari.
Il senso di un rituale che può sembrare complesso sta nella volontà di sviluppare il senso della "condivisione" in tutti coloro che, in un modo o nell'altro, perché devoti o invitati, partecipano alla Taula, ricordandosi che ciò che si ha va diviso e condiviso, avendo in mente la preghiera che caratterizza tutto il tempo della festa di questo "uomo del silenzio": Giuseppe.
Quando si
parla della Puglia, pensiamo subito al sole, alla buona tavola o ai chilometri
di spiagge a tratti esotiche. Eppure, il turista più attento sa che esiste
anche una Puglia nascosta, arcaica e soprattutto magica. Dagli antichi dolmen
adriatici all’imponente e suggestivo Castel del Monte, la Puglia
trasuda millenni di storia…e di storie che affondano le radici nella notte dei
tempi.
Spostiamoci
verso sud-ovest, nell’estremo versante occidentale della provincia di
Taranto. In riva allo Jonio e a pochi chilometri dalla Lucania, troviamo Ginosa
e il suo magico ed antico territorio, ancora poco battuto dal turismo
ufficiale. Oggi possiamo ammirare bianche spiagge e campi coltivati, ma meno di
un secolo fa il territorio era ricoperto di boschi, acquitrini e paludi
malariche, sfondo ideale questo per storie di spiritelli, briganti, re e
regine. Prendete così un caldo pomeriggio d’estate, una passeggiata nel
centro storico fra casupole bianche di calce e quel pizzico di curiosità che
ogni viaggiatore deve avere. Passata la "controra", potreste
imbattervi in un anziano gentile seduto fuori dalla sua dimora pronto a
scambiare due parole con i passanti. Vi racconterà, magari, del giovane
Giacobbe, che emulando le gesta dei briganti, assaliva viandanti e
carovanieri con il suo "esercito di fantocci" nascosto nella
vegetazione, finché un giorno ebbe la peggio tentando di derubare due astuti
fratelli.
O ancora, fra storie di antichi dominatori, signori e massari, vi parlerà di una galleria sotterranea che collega(va) l’antico castello normanno con una chiesetta presente nelle campagne, utilizzata dai nobili per sfuggire agli attacchi dei nemici e tanto larga da consentire il passaggio di una carrozza trainata da cavalli.
O ancora, fra storie di antichi dominatori, signori e massari, vi parlerà di una galleria sotterranea che collega(va) l’antico castello normanno con una chiesetta presente nelle campagne, utilizzata dai nobili per sfuggire agli attacchi dei nemici e tanto larga da consentire il passaggio di una carrozza trainata da cavalli.
Ma se amate l’ignoto, il mistero, di sicuro non vi sfuggiranno le storie di spiriti e fantasmi. Quanti di voi hanno sentito parlare di "munachicchi", spiritelli dispettosi dal berretto rosso, che disturbavano il sonno dei contadini e capaci addirittura di intrecciare le criniere dei cavalli con nodi inestricabili? Bene, da queste parti, troverete qualcuno che giurerà di esser stato visitato da un monachicchio e magari vi racconterà la storia di un lontano parente, forse nemmeno esistito, arricchitosi in seguito alla scoperta di un tesoro. Secondo la leggenda infatti, lo spiritello sarebbe custode di tesori sotterrati e ne rivelerebbe l’esistenza solamente a chi riesce a rubargli il berretto rosso.
Non sappiamo se si tratta dell’ennesima scheggia di paganesimo scampata alla modernità o di una di quelle storie narrate davanti al fuoco, ma visitare questi luoghi per "annegare" la mente in questi racconti (magari accompagnati da un buon bicchiere di vino rosso), ne vale davvero la pena.
Paesaggio:
A differenza delle regioni vicine,
il territorio della Puglia è il più omegeneo d’Italia dovuto alla mancanza degli Appennini.
Rilievi - Valichi - Coste -Isole:
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Una zona montuosa sorge al confine
della Campania e del Molise, vale a dire i Monti del Dàunia che si innalzano
oltre i 1100 m. Il promontorio del
Gargano è ricoperto da incantevoli boschi della Foresta Umbra. Inoltre
nella parte settentrionale scende fino ai laghi di Lesina e di Varano. Nel
versante meridionale scende molto rapidamente verso il Mare Adriatico e il
Tavoliere delle Puglie che è un’estesa zona di pianura, solcata da torrenti e
fiumi. Molte zone paludose, di questo territorio, sono state bonificate per
renderle coltivabili. A sud del Tavoliere, sorgono le Murgie, che sono un altopiano ondulato, privo d’acqua e dalla
composizione carsica.
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Sempre nelle Murgie si trovano anche le famose Grotte di Castellano, mentre
il Salento (o Penisola Salentina) ha la stessa natura delle Murgie, ma è più
bassa e meno fertile.
Le coste sono paludose nei territori dei laghi costieri di Varano e di Lesina. Generalmente sono basse e sabbiose eccetto un breve tratto del promontorio del Gargano dove sono alte e scoscese. Il litorale costiero è molto uniforme. Questa sua linearità è interrotta dal Golfo di Manfredonia dove predominano le montagne del Gargano e dai porti naturali che sono quello di Taranto, Brindisi e Capo d’Otranto.
Le coste sono paludose nei territori dei laghi costieri di Varano e di Lesina. Generalmente sono basse e sabbiose eccetto un breve tratto del promontorio del Gargano dove sono alte e scoscese. Il litorale costiero è molto uniforme. Questa sua linearità è interrotta dal Golfo di Manfredonia dove predominano le montagne del Gargano e dai porti naturali che sono quello di Taranto, Brindisi e Capo d’Otranto.
La produzione agricola è una delle più rilevanti in Italia. Sviluppate sono
le colture della vite e dell’ulivo
che non richiedono terreni molto fertili. La Puglia si pone ai primi posti per
la produzione di olio, vino e uva da tavola. Molto importante è la produzione
di avena e ortaggi, quella di mandorle per la quale la Puglia è
seconda solo alla Sicilia, di grano duro nel territorio del Tavoliere, di fichi nei pressi di Bari, di tabacco e barbabietole da zucchero nel
leccese.Gli allevamenti sono soprattutto di ovini. Si cerca di incrementare anche quello dei bovini che è molto
scarso. La pesca viene fatta in tutta
la costa, ed è praticata soprattutto quella d’alto mare. Ricordiamo la pesca
dei crostacei e dei molluschi provenienti nella maggior parte dagli allevamenti
di Taranto. I principali orti sono quelli di Manfredonia, Gallipoli e Monopoli.
Festa della Madonna dei Martiri |
La Puglia è una delle regione del Mezzogiorno più
industrializzate, beneficiata dei porti che
permettevano il commercio con i paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente.
Gran parte degli stabilimenti si sono stati costruiti nel triangolo
Bari-Brindisi-Taranto, agevolati della scoperta di giacimenti di metano nei
pressi della Basilicata. A Taranto e a Bari sorgono stabilimenti per
raffinare il petrolio, per fabbricare fibre sintetiche e materie plastiche.
Un modernissimo impianto siderurgico è al primo posto per la produzione di
acciaio in Italia. Numerose sono anche le industrie per la lavorazione di
prodotti agricoli come gli stabilimenti vinicoli, conservieri, del tabacco e
gli oleifici.
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Posizione e
Confine:
La Puglia è
chiamata anche ‘il tacco d’Italia’. Si estende nell’estremo sud-est delle
penisola italica. Confina a nord ed a est con il Mare Adriatico, a sud con il
Mare Ionio e a ovest con la Basilicata, la Campania e il Molise.
Gli unici fiumi che
hanno un’importanza rilevante sono l’Ofanto che scende nell’Adriatico e il
Fortore che segna il configne con il Molise. Altri meno importanti sono il
Candelaro e il Carapelle.
Clima:
Il clima è tipicamente mediterraneo: caldo secco d’estate e mite d’inverno. Nel territorio pugliese le piogge sono molto rare. Solo d’inverno ci sono delle precipitazioni piovose. La Puglia è la regione meno piovosa d’Italia.
Il clima è tipicamente mediterraneo: caldo secco d’estate e mite d’inverno. Nel territorio pugliese le piogge sono molto rare. Solo d’inverno ci sono delle precipitazioni piovose. La Puglia è la regione meno piovosa d’Italia.
La Puglia è una
regione altamente popolata e tende ad aumentare sempre di più. Il fenomeno
dell’emigrazione sta diminuento notevolmente, soprattutto dopo lo sviluppo
industriale. Città come Bari e Taranto hanno raddoppiato il loro numero di
abitanti in poco tempo. La popolazione agricola è concentrata in grossi borghi
rurali. Come in tutta l’Italia meridionale le case isolate sono molto rare.
Solo nella zona delle Murge ci sono ancora alcune tipiche abitazioni chiamate
trulli.
In Puglia ci sono
tre linee ferroviarie che collegano la Regione con il resto dell’Italia: lungo
la costa adriatica corre la linea per Ancona-Bologna, mentre da Bari e da
Taranto quelle per Napoli. Le autostrade consentono di collegare Bari con
Bologna e Napoli con Roma. La rete stradale permette dei buoni collegamenti con
tutte le località. I più importanti aeroporio sono quelli di Palese vicino a
Bari e di Casale nei pressi di Brindisi.
Piatti tipici
PROCEDIMENTO
L'orecchietta prende la classica forma con
un impasto tosto ma elastico: setaccia la farina e unisci poco a poco l'acqua
calda. Se lavori a mano, parti dal centro della fontana poi incorpora il resto.
Con la planetaria è tutto più facile, versa l'acqua a filo.
Ottieni una palla compatta, avvolgila
nella pellicola e falla riposare una mezz'ora almeno.
Passato il tempo, stacca un pezzo dalla
palla riposata.
Con i palmi delle mani paralleli al piano
di lavoro ottieni un "serpentello" del diametro di un mignolo, taglia
dei cilindretti di circa un centimetro.
Arrotondali con il movimento della mano,
poi schiacciando con il pollice trascina la pasta fino ad ottenere un disco con
i bordi tondi. Riversala premendo nel centro con la punta del pollice e metti a
riposare.
In una casseruola scalda l'olio,
aromatizzalo con lo spicchio d'aglio aperto in due con la punta delle dita.
Trita bene la cipolla e fai sudare fino a quando è bella trasparente. Versa la
salsa di pomidoro e lascia andare.
Una presa di pepe, una spruzzata di
paprica, un frammento di peperoncino e sale quanto basta la renderanno più
rotonda e profonda.
Raccogli le orecchiette e cala in
abbondante acqua salata. Lascia cuocere 4 o 5 minuti, regolando la cottura
secondo il gusto e la forza della pasta.
Passa in una capace zuppiera scaldata in
precedenza, versa il sugo di pomidoro e un bel cucchiaio d'olio crudo. Gira
velocemente.
Raccogli una buona misura nel piatto,
impreziosendo con una bella nuvola di cacioricotta grattugiato fine
ORATA ALLA BARESE
Ingredienti per 2 persone
2 orate
500 ml vino bianco secco
50 g di uva sultanina
2 patate
prezzemolo
2 foglie di alloro
1 spicchio d’aglio
1 cipolla rossa
olio, sale e pepe q.b.
PROCEDIMENTO
Pulite le orate: evisceratele, squamatele e sciacquatele sotto l’acqua corrente.
Sistematela in un contenitore coprendole con un litro di vino bianco secco, l’uva sultanina, il prezzemolo, l’alloro, 1 spicchio d’aglio tritato, mezza cipolla affettata, l’olio, sale e pepe quanto basta.
Lasciate riposare l’orata nella marinatura per un’ora. Trascorso quel tempo, scolate metà del liquido della marinata ed eliminatelo. Sul fondo di una pirofila aggiungete le fettine di una patata pelata (se volete anche un po’ di pecorino grattugiato). Disponete le orate e copritele con le fette dell’altra patata. Aggiungete ancora un po’ di prezzemolo tritato, sale, pepe e un giro d’olio.
Cuocete in forno già caldo a 200° per circa 20-30 minuti (a seconda della grandezza delle orate).
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PROCEDIMENTO
Il giorno prima preparate il ripieno: in
una terrina mettete le mandorle, il cacao, un pizzico di cannella, un chiodo di
garofano e zucchero quanto basta per dare al composto un sapore gradevole;
l’uvetta deve essere ammorbidita in acqua calda e aggiunta al ripieno solo
quando questo viene utilizzato.
Preparate la pasta: disponete la farina
a fontana, mettete al centro le uova, lo zucchero, l’olio e il vino leggermente
intiepidito, l’impasto deve risultare morbido, liscio e compatto. Stendetelo a
rettangoli sottili, larghi 15 centimetri e lunghi 35.Spennellate d’olio i
rettangoli evitando di arrivare ai margini. Al centro di ogni rettangolo
mettete un po’ di marmellata e sopra cospargete il ripieno preparato.
Chiudete le sfoglie ripiegando prima un
margine e poi l’altro, formate delle piccole girandole non troppo strette e
lasciatele asciugare per almeno 8-10 ore. Disponete le sfogliatelle in una
teglia a bordi bassi foderata con carta da forno, spruzzatele con un po’
d’acqua oppure sfioratele delicatamente con la mano bagnata, cospargete la
superficie di zucchero e cannella e cuocete in forno caldo a 180° per 15 minuti
circa. Non devono prendere colore, ma solo asciugare. Servitele tiepide o
fredde.
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Dita di Apostoli: tipico dolce di Carnevale
Ingredienti per le dita di apostoli
3 albumi d’uovo
scorza grattugiata di 1 limone
200 gr di ricotta fresca
50 gr di zucchero di canna
50 gr di cioccolato fondente (in
alternativa usare cacao o vincotto)
20 gr di burro
olio evo
1 cucchiaio di zucchero a velo
1 bicchierino di liquore dolce e
profumato
un po’ di cannella macinata
sale (un pizzico)
PROCEDIMENTO
Mescolare la ricotta ben sgocciolata con
lo zucchero, il cioccolato grattugiato (che in alternativa si può sostituire
con cacao o vincotto) e il liquore dolce (per esempio Strega o San Marzano o
rum agricolo) e far riposare per un po’ in frigo.
Sbattere gli albumi con un pizzico di
sale e la scorza di limone fino a renderli spumosi (non montati a neve).
Mettere sul fuoco una padella con burro e qualche goccia di olio d’oliva:
quando sarà ben caldo metterci un cucchiaio di albume e creare una frittatina
(crepes) molto sottile, girarla e proseguire la cottura per pochissimo tempo:
le frittatine dovranno mantenere un colore chiaro proprio per ricordare le dita
degli apostoli, chiare per convenzione.
Quando le frittatine saranno pronte e
raffreddate farcirle con l’impastato di ricotta e arrotolare fino a formare dei
cannoli. Servire cospargendo di zucchero a velo e cannella macinata.
Il dolce va conservato in frigo e
servito freddo.
Questo dolce della cucina
pugliese è tipico della tradizione contadina; l’antica ricetta risale alla metà del XIX secolo e si
attribuisce al territorio di Capitanata, Terra di Bari e Salento.
E’ un dolce tipico del periodo di
Carnevale che si differenzia dalle chiacchiere, frappe o graffe che oramai sono
diffuse in tutta Italia.
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